«Grazie alla proposta di legge che abbiamo presentato oggi al Parlamento europeo, i Paesi membri avranno un nuovo strumento legislativo per contrastare la violenza domestica sulle donne e tutelare i diritti di affidamento di minori vittime di abusi. Norme più stringenti, coordinamento con le forze di Polizia, istituzione di tribunali e uffici giudiziari specializzati, audizione protetta dei minori coinvolti, un innovativo ruolo del medico legale in materia di assistenza. Inoltre, agevolazioni nell’accesso alla protezione giuridica delle vittime e il loro sostegno nelle denunce presentate alle autorità.»
Lo ha detto l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti (Identità e Democrazia), relatrice per la Commissione giuridica (JURI) della proposta di risoluzione del Parlamento europeo sull’impatto della violenza domestica e dei diritti di affidamento su donne e bambini. Un progetto trasversale, risultato del lavoro congiunto con la Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere (FEMM).
«La proposta di legge – ha spiegato Luisa Regimenti – oltre a regole più selettive nell’affidamento dei minori e alla possibilità per gli Stati membri di istituire tribunali dedicati, prevede lo sviluppo di attività di formazione per i professionisti che si occupano delle vittime. Potranno essere avviati controlli serrati sulle procedure di affidamento dei minori da parte di figure professionali qualificate, limitando così l’eccessivo potere discrezionale di sedicenti assistenti sociali. Diventa prioritario lo scambio delle informazioni fra tribunali, autorità centrali degli Stati Ue e organi di polizia, al fine di coordinare al meglio le risposte giudiziarie nel contrasto di questi fenomeni di violenza domestica.»
L’esponente leghista ha evidenziato come «donne e bambini sono sempre più spesso soggetti a violenze domestiche inaudite, che a causa della pandemia Covid-19 sono aumentate in modo esponenziale. I dati Unicef segnalano che su 136 Paesi ben 104, durante la fase di lockdown, hanno sospeso le attività di prevenzione e di assistenza ai minori oggetto di violenza, mentre dai Centri antiviolenza, che devono essere potenziati, arriva l’allarme di un aumento dei casi di sopruso di genere».
«Proprio l’uguaglianza di genere costituisce un valore cardine e un obiettivo dell’Ue – ha aggiunto Luisa Regimenti -, ricordando che “il 22% delle donne ha subito violenze fisiche e sessuali ed il 43% di esse ha subito violenza psicologica da parte del partner. Una situazione che continua ad essere sottostimata in Europa, dove mancano dati completi da mettere a disposizione di medici e operatori forensi. Con la nostra proposta di legge chiediamo quindi alla Commissione e agli Stati membri di fornire dati di qualità, disaggregati per genere e comparabili a livello europeo sulla prevalenza, le cause, le conseguenze e la gestione della violenza domestica e dei diritti di affidamento.»
«Anche perché – ha precisato – contrastare efficacemente la violenza contro le donne significa gestire meglio la custodia dei minori, che spesso sono testimoni involontari in un ambiente familiare ad alto rischio. In questa prospettiva, ad esempio, l’affidamento condiviso, pur garantendo a entrambi i genitori pari diritti e responsabilità, risulta incompatibile con i fenomeni di violenza domestica, che possono portare ad atti estremi come il femminicidio e l’infanticidio.»
«Siamo soddisfatti del lavoro svolto, perché offriamo alle donne e ai bambini abusati una legge che li tutela e li aiuta a difendersi contro le violenze domestiche, coinvolgendo i Paesi membri e l’intera Ue in un nuovo percorso di responsabilità e di azione concreta», ha concluso Luisa Regimenti.